L'attivazione delle aree cerebrali coinvolte nella percezione del dolore è significativamente ridotta sotto l’azione dell’Agopuntura.
La Radiological Society of North America* (RSNA) durante la consueta riunione annuale ha presentato i risultati di uno studio sul dolore ad una platea di medici radiologi, oncologi, radioterapisti, fisici medici e scienziati correlati.
Lo studio è stato condotto dal medico ricercatore Nina Theysohn, del Dipartimento di Diagnostica e Radiologia Interventistica e di Neuroradiologia presso l'Ospedale Universitario di Essen, in Germania. In una dichiarazione scritta, Theysohn ha detto che fino ad ora il ruolo dell'Agopuntura nella percezione ed elaborazione del dolore è stato controverso, ma questo studio è stato in grado di fornire risposte grazie all’impiego della risonanza magnetica funzionale (fMRI).
"La risonanza magnetica funzionale ci offre l'opportunità di osservare direttamente le aree del cervello che si attivano durante la percezione del dolore e vedere le variazioni che si verificano con l'Agopuntura" ha detto Theysohn.
L'efficacia dell'Agopuntura è stata testata utilizzando la fMRI, riprendendo le immagini del cervello mentre i pazienti erano sottoposti ad uno stimolo doloroso con e senza Agopuntura. La fMRI è nota per misurare i piccoli cambiamenti metabolici che avvengono in una parte attiva del cervello, mentre il paziente esegue un compito o è esposto ad uno specifico stimolo esterno.
Il RSNA fa notare che lo studio è stato condotto in stretta collaborazione con il Dipartimento di medicina complementare e integrativa presso l'Università di Duisburg-Essen. Lo studio è stato eseguito su un totale di 18 volontari sani sottoposti a risonanza magnetica funzionale, mentre uno stimolo dolorifico di tipo elettrico è stato prodotto a livello della caviglia sinistra. Quindi sono stati posizionati aghi d’Agopuntura in tre differenti aree del corpo. Con gli aghi in posizione, la fMRI è stata ripetuta mentre la stimolazione elettrica è stata nuovamente prodotta alla caviglia sinistra.
I ricercatori hanno poi confrontato le immagini e i dati ottenuti dalle sessioni di fMRI con e senza Agopuntura. L’attivazione delle aree cerebrali coinvolte nella percezione del dolore è risultata significativamente minore durante l’esecuzione dell’Agopuntura ed è stata registrata anche l’attivazione del cervello in aree che controllano l’aspettativa del paziente al dolore.
"L'Agopuntura dovrebbe agire attraverso almeno due meccanismi: in modo non specifico in base all’aspettativa dell’effetto e in modo specifico attraverso la modulazione dello stomolo doloroso in arrivo" Theysohn ha affermato in una dichiarazione scritta. "I nostri risultati confermano l’esistenza di entrambi questi meccanismi non specifici e specifici, il che suggerisce che l'Agopuntura contribuisce ad alleviare il dolore".
Per utilizzare
l’agopuntura nella cura del dolore contatta il Dr. Emiliano
Giumetti, medico di medicina generale ed esperto in Omeopatia e
Agopuntura. Riceve a Macerata (MC). Per appuntamenti contatta il:
347.3790936 oppure clicca qui.
*Fonte: www.rsna.org
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